Sentenza n. 39 del 2025, Corte Costituzionale, depositata il 10 aprile 2025 — giudizio di legittimità costituzionale sull’art. 14, comma 6, del D.lgs. 286/1998, come modificato dal D.L. 145/2024, in materia di trattenimento degli stranieri presso i CPR.
Con la sentenza n. 39/2025, depositata il 10 aprile, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di una parte dell’art. 14, comma 6, del decreto legislativo n. 286/1998, modificato nel 2024. Il provvedimento normativo, pensato per velocizzare i ricorsi contro il trattenimento degli stranieri presso i Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR), prevedeva una decisione della Corte di cassazione entro sette giorni, senza alcun confronto tra le parti. Il giudizio si svolgeva infatti sulla sola base del ricorso e delle conclusioni del procuratore generale, senza udienza e senza possibilità per il difensore di intervenire o depositare memorie. Tale meccanismo, mutuato dal procedimento per il mandato d’arresto europeo consensuale, è stato ritenuto non compatibile con la delicatezza delle situazioni coinvolte, che toccano direttamente la libertà personale. La Corte ha rilevato una violazione dei principi costituzionali del contraddittorio e del diritto di difesa, sanciti dagli articoli 3 e 24 della Costituzione. In risposta, ha rimosso il riferimento al procedimento consensuale e lo ha sostituito con quello previsto per il mandato d’arresto europeo ordinario. Quest’ultimo garantisce la possibilità di udienza camerale con intervento delle parti e tempi di decisione più estesi, pur mantenendo la rapidità necessaria alla materia trattata. Infine, la Corte ha invitato il legislatore a monitorare l’impatto della riforma e valutare eventuali modifiche, anche in vista di un possibile aumento del contenzioso. Una pronuncia che ribadisce il ruolo della Corte nella tutela dei diritti fondamentali e nell’equilibrio tra efficienza del processo e garanzie costituzionali.
